La città degli Angeli.
26/4/2012
Che dire, anche questa notte un sogno estremamente vivido
con una storia incredibile. Questa più incredibile del solito visto che sono
letteralmente andata in un altra realtà, o pianeta, o universo parallelo...o
qualsiasi altra cosa sia diversa dal mondo che noi siamo abituati a conoscere. Non
ricordo tutto, ma ci sono delle scene fissate nella memoria come fossero
capitate davvero. Mi trovo in una strada dove stanno facendo degli scavi, ruspe
al lavoro, scavatrici, il cemento rotto e camion; sto passeggiando chiedendomi per
cosa fossero quei lavori e vicino a me c'e una mia conoscente a cui sto spiegando come andare in un luogo che ora non ricordo. In
mano ho dei biglietti del treno (quelli piccoli che hanno la tratta dei km) e
delle banconote. Nel momento preciso in cui faccio per darle biglietti e i soldi
un flash improvviso, una luce immensa bianca e mi ritrovo nello stesso identico
posto ma con molta più luce solare (anche prima c'era ma con polvere nell'aria
per i lavori) e completamente sola. Le mie mani sono ancora nella stessa posizione
in cui erano prima del flash, a mezz'aria. Non c'è più nessuno che lavora, non
c'è più la ragazza di fronte a me, il nulla più assoluto. Sono sconcertata,
basita, immobile. Guardo ai miei piedi e mentre lo sguardo cade sulle le mani vedo
che i biglietti e i soldi, ancora perfettamente uniti, sono caduti senza
nemmeno scomporsi com'erano mentre li stavo ponendo alla ragazza...come li
avessi delicatamente poggiati a terra, o come non ci fosse stata gravità nel
momento del passaggio. Ancora sconvolta mi guardo attorno, noto di nuovo questa
luce così irreale, luminosissima, c'era il nulla intorno bensì fosse lo stesso
identico luogo, la strada era quella ma non era rovinata o rotta dai lavori. Oltre non vedevo nulla. Questa luce non me lo permette. Quando finisco il
giro di 360° verso destra, praticamente arrivata al punto di partenza noto
delle ragazze in lontananza. Una di loro si fa avanti velocemente, sembra
vestita da cheers-leader, forse ha dei pom-pom o comunque qualcosa di
brillante e voluminoso davanti a se’ che mi incuriosisce. E' un po strana,
ovvero, è piccola ma non proprio proporzionata, capelli lisci biondi, porta
dei grandi occhiali da vista. Mi viene vicino tanto da poter vedere che mi
arriva si e no al torace. Non vedo bene le gambe perchè c'è davanti questa cosa
brillante ma ho il vago ricordo che non fossero state del tutto dritte. Mi
chiede qualcosa, mi porta da qualche parte non so come e in quanto tempo. Mi
ritrovo in una sorta di piccolo cucinino, sono appoggiata ai mobili dando le spalle
ai pensili appesi e sto guardando la ragazza bionda che con questi grandi occhi
ingranditi dagli occhiali, mi offre un caffè. Nello stanzino ci sono anche le
altre, ma ne vedo solo i contorni, come prima all'esterno. Che curiosa
situazione, tutta quella gente dentro una stanza così piccola, "vabbè" (penso nel sogno). Accetto volentieri il caffè ma le chiedo lo zucchero. Subito
me lo passa ma il recipiente è piccolo, insolitamente piccolo. Lo osservo con
curiosità e senza dire nulla ad alta voce penso “che piccolo come faccio a
prenderne che il cucchiaino non ci passa?” Probabilmente la ragazza legge i miei pensieri perchè
all'improvviso il porta zucchero si ingrandisce assumendo dimensioni normali, oh! la cosa mi prende alla sprovvista tanto che penso “allora
anche loro potrebbero diventare più grandi...” detto fatto! vedo la ragazza
ingrandirsi sotto i miei occhi assumendo una altezza e una proporzione umana.
C.S.: ora mi trovo in una città moderna, una metropoli, è notte fonda ed è molto buio. Esco da un enorme palazzo e mi soffermo nella grande piazza antistante, scorgo di fronte a me grattaceli non altissimi, con tante luci colorate nelle facciate, come se le lampade interne solitamente gialle/bianche fossero colorate di giallo, rosso, blu, verde, tutte quadrate e tutte uguali. Sono certa di aver visto sfrecciare nell'aria, proveniente dallo stesso palazzo da cui sono uscita io, un auto volante di color argento credo, o qualcosa che gli assomigliava molto, era buio non era semplice verificarne i contorni. In quel momento colgo l'occasione del leggero ronzio che emetteva per girarmi e guardare meglio il grande palazzo da cui siamo usciti. Davvero gigantesco, a gradoni verticali, con grandi vetrate scure.
Prendo atto di essere realmente li e mi muovo lasciando il punto di partenza alle mie spalle. Osservo mentre cammino ciò che mi sta di fronte: palazzi quasi identici tranne che per le statue che poggiavano sui loro tetti. Ad una prima occhiata sembrano delle figure umanoidi, in posizioni particolari e in gruppi di due o tre. In quel momento sgrano gli occhi perché mi rendo conto che oltre ad avere dimensioni giganti in proporzione ai palazzi, noto che sono tutte nere e alate. In quel momento qualcosa mi convince che posso osservare meglio e che posso muovermi e girarmi su me stessa per avere un ottica a 360°. Con un po di fatica ci riesco e lo faccio. Osservo bene tutto e la sensazione è delle più incredibili!
Oltre a vedere bene tutto e rendermi conto che era una città dove nessun palazzo sovrasta l'altro, noto che tutti hanno gli stessi colori alle finestre, anche se in disposizioni differenti. La grande strada centrale era buia, illuminata solo dal riverbero delle luci delle finestre illuminate. Il cielo aveva una luminescenza del tipo crepuscolare, solo nei toni del blu e ora posso vedere meglio anche le statue: sono delle raffigurazioni angeliche in posizioni che spesso vediamo nell'arte pittorica o scultorea barocca.
I contorni sono netti, nessun particolare, completamente neri. Le ali sono molto grandi e alcuni portano delle tuniche. Le posizioni sono molte ma tutte molto simili.
La visione sfuma dopo aver fatto interamente un giro su me stessa e aver capito che quelle erano rappresentazioni di angeli (come noi li conosciamo).
C.S.: ora sono nella mia auto sto andando a Venezia e il ponte è a una sola corsia per via dei lavori in corso. Non sono da sola. Ad un tratto mi ritrovo costretta a fermarmi perché la mia carreggiata è invasa da 2 auto che la percorrono in senso contrario. Dall'alto, forse in quel momento sono uscita dal corpo, vedo che la colonna dietro di me è ferma e io sono a pochi centimetri dall'altra (forse quella di fronte a me, non ricordo). Decido di scendere e dire alle auto contrarie che sono loro in errore...poi non ricordo più nulla.
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