La discesa dei 7 Maestri.
22-6-2016
Una città moderna. Sono con il mio compagno e stiamo guardando fuori da
una portafinestra nel retro della casa in cui ci troviamo. Osservo la linea nera
dei tetti che fanno contrasto con la luce del crepuscolo. Sono piccole
abitazioni, suppongo sia un quartiere residenziale. All'improvviso vedo un cane
di piccola/media taglia che corre da sinistra verso destra sopra i tetti. Un po’
perplessa, resto ad osservarlo con curiosità. Verso uno degli ultimi tetti si
ferma e forse a causa del buio, non lo vedo più. Dopo un attimo scorgo 7
colonne leggermente luminose biancastre che dall'alto scendono verticalmente e
si fermano sul culmine del tetto, un piccolo bagliore e “magicamente” si
materializzano delle figure che sembrano di aspetto umano (per quello che posso
vedere).
Osservo meglio e vedo le prime 3-4 figure indossare una tuta attillata di due
colori, blu e nero con uno strano alone scuro intorno, sembra quasi che il loro corpo
stia fumando. (forse l’effetto del "teletrasporto") Qualche attimo e le riconosco
come i Maestri.
Mi giro verso destra e dico emozionata “Sono scesi i Maestri!” Il mio compagno guarda nella direzione ma non vede nulla, glieli indico ma nulla.
Mi giro verso destra e dico emozionata “Sono scesi i Maestri!” Il mio compagno guarda nella direzione ma non vede nulla, glieli indico ma nulla.
Cambio scena: Sempre in compagnia del mio compagno. Stiamo passeggiando sotto un
portico in città quando alzo gli occhi e sopra di noi sospesi in aria, due Maestri ci
osservano. Da prima un po’ stranita, mi assicuro di aver visto bene e quindi li
saluto con gioia. Di uno ricordo parzialmente il nome “…Shin”, ricordo che porta una sorta
di tunica lunga blu con ricami dorati, collo alla coreana, molto bello. Capelli
corti e neri. Parliamo di qualcosa che non ricordo e anche il mio compagno ora li vede ma
ho come la sensazione che lui capisse e non capisse. Cerco di fargli ricordare che quel Maestro (...Shin) lo conosce bene, ma fa molta fatica (non so se
a vedere o a riconoscere).
Per certo so che nessuno dei passanti ci vede conversare con loro.
Cambio scena: Guardando la città vedo camminare velocemente sui
tetti 3 ragazze giovani che fanno parte dei 7. Le riconosco, una anche
per nome (ora non ricordo). Le indico al mio compagno e cerco di fargli ricordare qualcosa. Portano capelli colorati, una rosa
acceso, una gialli, t-shirt e pantaloncini corti. Si sono mimetizzate (vestendosi come la popolazione) e stanno
entrando in azione.
Cambio scena: Vedo un edificio molto alto completamente in
cemento armato. I piani hanno una sorta di terrazza, assomiglia a quei grandi
parcheggi multi piano. Io lo sto osservando da un palazzo vicino e mi trovo in
compagnia di una donna dall'età approssimativa di 55 anni. E’ alla mia sinistra.
Ha capelli neri, lunghi e raccolti ma con qualche ciuffo che le scende sul viso. Porta
la tuta che ho descritto inizialmente. Vedo molto bene il suo viso ma sempre
di profilo. La sua pelle è rosea e con qualche ruga, una donna molto bella, ma
con uno sguardo un po’ appesantito. Occhi scuri (credo). Lei è uno dei Maestri ed
è la madre del mio compagno, lo sta cercando. Non so perché, ma lo so. Parliamo
telepaticamente anzi, forse non sono nemmeno li fisicamente. La sua espressione
è un misto tra il preoccupato e il consapevole. La consapevolezza che il
futuro è mutamento. La rassicuro dicendole che le avrei riportato ciò che stava cercando. Mi
volto verso il palazzo di fronte e noto molto fermento, ci sono diverse guardie
che indossano divise nere con bordi e distintivo disegnato giallo oro. Stanno
perquisendo in lungo e in largo l’edificio, alcuni hanno scatole piene di
documenti, altri danno ordini. Uno dei 7 è li con loro ma non lo vedono, li sta
osservando e decidendo il da farsi. (era come se fossi connessa direttamente a loro quando
li vedevo) Lo raggiungo (non so come), noto un fisico magro ma tonico porta la stessa tuta della donna, capelli leggermente mossi lunghi alle spalle e scuri. Un pizzetto e occhi penetranti scuri. Mi dice che dobbiamo muoverci che
quel posto ormai è compromesso, ci spostiamo. Iniziamo a correre e man mano
che ci allontaniamo la velocità aumenta e aumenta così tanto che non riesco
nemmeno a vedere cosa scorre intorno a me!
Cambio scena: Vedo nuovamente la donna dai capelli neri,
sempre di profilo, seduta su una panchina di una piazza che in sogno avevo già
visto piena di gente, ma che ora è deserta. Sta attendendo il ritorno del mio compagno. Non ricordo
bene ma credo di averla rassicurata nuovamente su quello che avrei fatto.
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