Benvenuta nella terra di mezzo.
14/2/2018
Premessa: Nella notte in cui si festeggia la 13^ luna e la festa di Shiva (Mahashivaratri) distruttore dell'ego, colui che alza il velo e il mercoledì (mercurio alchemico) delle Ceneri (caducità della vita terrena) non potevo che sognare un fortissimo rituale all'interno di un grande simbolo e che termina con la corona turrita che rappresenta la dea Cibele o Ishtar conosciuta come Grande Madre.
E' giorno, il sogno è a colori. Esco da casa di mio padre che non vedo e che non riconosco, mi ritrovo in una città sconosciuta e molto antica. Con me c'è il mio compagno alla mia sinistra. Facciamo un giro e ci fermiamo in un grande piazzale dove ci sono delle auto parcheggiate e delle mura in mattoni rossi altissime (non ne vedo la fine). Scorgo che dalle auto scendono dei militari di alto grado e salutano ufficialmente una squadra con i cani anch'essi con distintivo che rispondono al saluto. Uno alla volta dopo il saluto, i militari si girano e camminano verso la strada principale. In quel momento mi accorgo di indossare solo un paio di pantaloni così mi copro con le braccia e ci incamminiamo a prendere qualcosa per coprirmi.
C.S.: stiamo camminando sempre sulla strada principale che è fatta di ciottoli e terra mentre indosso al volo una camicia bianca. Ci muoviamo e osservo gli edifici che sembrano molto vecchi viste le pietre con cui sono costruiti, fino a che a sinistra vediamo una chiesa. Percorro i gradini per entrare, l'ingresso è illuminato artificialmente e non c'è nessuno così mi giro verso il mio compagno e gli dico: "non c'è nessuno forse sarà meglio tornare..." In quel momento appare letteralmente una guardia giurata maschio che mi indica di entrare mentre mi apre la porta. Mi volto verso il mio compagno e gli faccio segno di seguirmi.
La chiesa è grande e ben illuminata e soprattutto completamente vuota. Cammino stando alla destra e seguendo il muro principale dove ci sono delle enormi vetrate con decorazioni a rettangoli piombate. Mi fermo di fronte ad una di queste mentre il mio compagno si siede su una panca in legno chiaro dietro di me. Guardo fuori dalla finestra e noto che ora è buio ci sono forti lampi e piove a dirotto. Le luci a spot montate all'esterno mi permettono però di vedere un grande cortile interno cinto da enormi mura sempre in mattoni, principalmente vedo ghiaino chiaro ma proprio di fronte a me c'è un grande rettangolo rialzato dai contorni in pietra alto circa 15cm che contiene un prato d'erba verde.
Sul prato riesco a vedere un simbolo inciso grande tanto quanto il rettangolo (vd. disegno)
Dalla parte del cerchio si posa un grande rapace simile ad un avvoltoio ma differente sia nel piumaggio che nella forma della testa, il piumaggio era tutto bianco e grigio chiaro compresi testa e collo. Il becco era lungo e sottile e tra le sue zampe artigliate teneva un rapace più piccolo marrone scuro di cui non vedo però nulla. Sta guardando nella mia direzione e come se aspettasse il momento giusto rimane in attesa immobile. Osservo attentamente la scena. Improvvisamente con un gesto plateale alza il collo e becco verso l'alto e con un colpo secco lo conficca nel piccolo rapace che emette un fiotto di sangue diretto sulla finestra all'altezza dei miei occhi, mi ritraggo istintivamente senza distogliere lo sguardo. Prende il sacrificio e lo porta fuori dal simbolo verso destra con un paio di battiti delle grandi ali.
Faccio un passo indietro e appare improvvisamente una ragazzina dai lunghi capelli biondi alla mia destra (forse non era sola ma con altri come lei) mi guarda con consapevolezza, sorridendo e con voce che sembra divertita mi dice: "benvenuta nella terra di mezzo". In quel momento nella mia mente arriva la visione di una corona turrita di mattoni rossi con il cerchio d'oro sospesa nel vuoto bianco. Rivolgo nuovamente lo sguardo alla vetrata con il sangue e vedo impressi 3 paia di occhi.
C.S.: sono seduta ad un tavolo e sto disegnando il sigillo per non dimenticarmelo e alla mia destra arriva una mia vecchia conoscenza che si siede dandomi le spalle e comincia a parlare in modo un po' strano sulla condizione della chiesa oggi. Mi alzo per guardarlo in volto ma riesco a vedere solamente i suoi capelli e la sua folta barba (che non portava fino all'ultima volta che l'ho visto) e noto che sono "dipinte" di blu scuro e penso: "beh...effettivamente siamo a carnevale"...
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