Vuoi diventare il mio gatto?
13-3-2018
Sto per entrare nella fase sogno,
sono nel mio letto quando sento un rumore provenire dal soggiorno.
Avviso il mio compagno, ci alziamo e
andiamo verso l’ingresso, simile all'originale ma in più
c'è un foro sul pavimento con delle scale che portano ad una sorta di
interrato (che non esiste). E’ tutto molto grezzo e sporco. Ricordo che mi
soffermo a guardare un particolare del muro d'ingresso: la
pittura colorata è molto rovinata e mi
chiedo cosa sia successo. Provo con attenzione a scendere le scale ma alla fine è come se tutto fosse crollato, torno su.
Cambio scena: mi trovo in una enorme mansarda insieme ad altre persone che conosco e al mio compagno. Salutiamo e
parliamo per un po’. Poi decido di ispezionarla meglio e mi ritrovo di fronte ad un muro divisorio
con un foro ancora grezzo che collega ad un'altra mansarda, è un’altra
proprietà e infatti incontro i proprietari un po’ incuriositi, mi scuso per l’intrusione
non voluta ma non sembrano molto sorpresi, anzi
forse già mi conoscono. Li saluto e torno nella mia pensando alla
stranezza del collegamento tra le due proprietà. Ritrovo i miei amici in una grande
cucina mentre la stanno pulendo e rimettendo a posto, qualche scambio di parole
e torno in quello che sembra il soggiorno. Scorgo una ragazza dai capelli mori
mossi che non avevo mai visto prima e che non capisco cosa ci facesse li, ma poi
penso che forse è stata invitata dagli altri. La ragazza con sguardo
strano mi dice che ha lasciato un presente. Una piccola cesta con delle uova di
pasqua. Carino penso e mentre mi metto a guardare tra gli scatoloni del
trasloco (?) trovo un grosso gatto dal lungo
pelo bianco/nero. Sembra
bloccato ma vivo, fa degli strani scatti, lo prendo subito e noto che ha delle lunghe
unghie nere estratte che assomigliano a mini pugnali e per ogni zampa una molletta che tolgo immediatamente, sembra gli
facciano male. Si riprende parzialmente e cerco di calmarlo accarezzando il suo
morbido pelo tra le mie braccia. Ancora non è del tutto ripreso, qualche scatto lo fa ancora allora decido di tirarlo su e guardandolo negli occhi che
dico: “vuoi diventare il mio gatto?”
Improvvisamente non lo vedo più ma alla mia destra appare un giovane uomo di bell'aspetto dai capelli neri rasati che mi sorride e dice di venire dalla Romania,
precisamente da Terra bassa e mi chiede se la conosco, faccio cenno di no.
Vengo interrotta da alcuni rumori dietro di me, mi giro e da alcune stanze al buio ci sono dei bambini che giocano, una
donna corre a recuperarli dicendo loro che non possono stare li e in quel
momento mi alzo per andare verso questa parte della mansarda che non avevo
visto prima ma che nel sogno sapevo ci fosse, anche se interdetta.
Probabilmente non l’avevo mai visitata. Ora c’è luce dentro e posso vedere bene
delle enormi vetrate con vetri colorati e separati da piombature. Sembra ti
tornare indietro al secolo scorso, oro, marmi bianchi a terra, teche antiche in
vetro o legno intarsiato con suppellettili, ceramiche di lusso, oggettistica in
vetri pregiati, pietre e cristalli colorati sparsi nei vari tavolini posti qua e la nelle stanze. Il soffitto è molto alto e la luce proviene da lampadari. Sento improvvisamente alle spalle dei passi decisi di una donna che sembra sapere dove
andare ma che appena mi raggiunge cade rovinosamente sul tappeto in preda a spasmi
e gorgoglii…avrà all'incirca sessantanni, sorpresa chiamo aiuto e mi domando da parte sia saltata fuori, mai vista…
Qualcuno arriva e la porta via.
Mi dirigo in quello che sembra un ampio corridoio per osservare altre teche, mi soffermo su una che raccoglie
molte tipologie di incensi rari e noto con sorpresa che è chiuso con un lucchetto, come quella vicino…non capisco, nel sogno mi faccio qualche domanda, ma poi mi giro verso sinistra e
vedo una grande porta a vetri che da su un patio. Qualcuno mi fa notare che siamo
a San Marco, Venezia o meglio nelle vicinanze. Esco e vedo un colonnato che
percorre tutto il perimetro fatto a punta di nave e tagliando a metà il canale. Anche qui marmi e decorazioni, un grande tavolo rotondo in pietra con
delle comode sedie ospita delle persone in festa. E’ carnevale. C’è molto sfarzo ed è notte. Mi
soffermo per un po’ di tempo a godere di quella vista e dell’aria allegra e spensierata mentre piano piano arriva l’alba che tinge il cielo di rosa e dinnanzi a me, lentamente scorre sulle acque, una
motonave bianca addobbata come fosse un carro mascherato. Noto due grandi cervi
bianchi ricoperti di brillanti che addobbano poppa e prua e 4 donne in costume da bagno (2 per lato agli angoli) che sembra stiano nuotando nel vuoto sopra dei forti getti d'aria puntati verso l'alto, come fossero loro a portare avanti l’imbarcazione.
Rimango incantata da tanta magia…
Voglio fare una foto con il mio cellulare, mi
giro verso la direzione in cui sta andando ma un uomo vestito con quello che
sembra un frac nero e con piccoli trampoli si mette in mezzo e non vuole togliersi,
è insistente e poco educato ma con voce alta e qualche parola che non ricordo
lo sposto. Qualcuno mi avvisa urlando che non devo farmi avvicinare da quel
tizio perchè quello è il suo modus operandi per rubare password e cellulare,
mail, etc… cosi scappo dentro casa e cerco le chiavi per chiudere l’ingresso.
Prendo un mazzo di chiavi dorate e
tento di chiudere la porta, non riesco a trovare quella giusta una è troppo
piccola e l’altra non va, perdo tempo. Improvvisamente appare di fronte alla porta uno strano gruppo di persone
miste tra uomini e donne ben vestite, ma sempre di nero, con tono perentorio mi
intimano di aprire usando una scusa legale in merito a delle clausole...non
riesco a chiudere per tempo e mentre il mio sguardo su di loro è fisso vedo una delle donne lanciare una granata sulla porta. Con un balzo mi
allontano veloce ma questa non esplode. La porta però è ancora aperta e per prima entra una donna dai capelli rossi lunghi mossi dall'aspetto marziale con una una sorta di respiratore
alla bocca, capisco di poterla attaccare proprio in quel punto riuscendo a
romperlo ma cominciando a respirare male come lei. Sento i miei respiri affannosi e rantoli.
Vuoto momentaneo.
Vuoto momentaneo.
Un attimo dopo vedo la rossa tornare
da dentro casa, cado nel panico qualcosa è successo, penso subito al mio
compagno e agli amici. Il gruppo se ne va velocemente.
Torno di corsa nel corridoio e vedo
delle persone sedute a terra ferite non gravemente chiedo subito del mio
compagno. Un uomo mi risponde “è ferito
gravemente ma è stabile”.
Io: “gli altri miei amici?” Non riescono a rispondere e comprendo amaramente cosa sia successo. Cado in ginocchio urlando “noooooooooooooo” e mi riprendo dal sonno incredula e perfettamente sveglia.
Io: “gli altri miei amici?” Non riescono a rispondere e comprendo amaramente cosa sia successo. Cado in ginocchio urlando “noooooooooooooo” e mi riprendo dal sonno incredula e perfettamente sveglia.
Sono circa le 2 e mezza di notte.
Una volta scritto il sogno di getto,
mi sovviene che quella mansarda collegata ad un'altra da lavori ancora non
finiti, la conoscevo già, l’avevo sognato e conoscevo anche i suoi proprietari, ma
nel sogno non me n’ero resa conto.
Inoltre il fatto che fossimo vicino a
pasqua non è la prima volta che in queste notti lo sogno, e nemmeno che qualcuno
mi insegua.
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