La mappa.
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1-10-2018
Ricordo di uscire da un ospedale, al mio fianco destro una bicicletta, direzione città. E' giorno e c'è il sole, moltissima gente, sembra una città americana.
Mi fermo ad una fermata dell'autobus e guardo in un grande tablet ricette di cucina (o qualcosa di simile), assieme ad una amica.
La scena cambia e mi ritrovo in una sorta di grande edificio che sembra un mix tra una clinica psichiatrica e un capannone industriale dagli spazi strani e dall'arredo spartano. Cammino guardandomi intorno sino a che non arrivo alle spalle di una figura seduta su una sedia vecchia tipo quelle delle scuole elementari di legno e ferro e che sembra stia parlando da solo alla parete dondolando leggermente. Arrivo dalla sua sinistra e lo saluto, lui si gira e riconosco un vecchio amico che non vedo più da molti anni (lo stesso aspetto che aveva Lucifero nel sogno "Lucifero e Belial") ma gli occhi sono differenti, molto brillanti e luminosi, dal colore azzurro/verde irreale. Quando si gira sembra molto spaventato, si alza di scatto dicendomi: "devi smettere di cercarmi (o seguirmi non ricordo)". Con calma cerco di fargli capire che non deve preoccuparsi e che gli devo parlare per chiarire. Lui ancora teso mi ascolta, capisce e mi dice di trovare un posto sicuro indicandomi una parete dove c'è un coperchio per alloggio contatori nel quale appaiono delle figure femminili semitrasparenti dai capelli lunghi e vesti ampie mossi da un vento innaturale. Insomma sembrano dei fantasmi...
Comprendo la situazione dal suo punto di vista mentre mi fa segno di seguirlo fuori dallo stabile. Lo seguo ma è molto veloce, attraversa una strada e si incammina in città, non riesco a stargli dietro e lo perdo di vista quasi subito.
C.S.: Entro in una tabaccheria bar insieme all'amica di prima, so che alle 9.45 del mattino ho un treno da prendere e che devo affrettarmi. Mentre parlo con la commessa per acquistare un accendino mi dice sottovoce che ha avuto notizie di Isnardi facendomi vedere una mappa. Sorpresa e curiosa voglio approfondire, mi siedo ad un tavolino con la mia amica, guardo l'orologio che segna le 8.50 (che più o meno è anche l'ora reale della mattina) e parliamo fino a che lei chiama un suo amico mentre io osservo una mappa che rappresenta l'Europa, parte della Russia, Nord Africa e Medio Oriente. Noto dei segni e colori ma non so interpretarli. La ragazza che è con me rivolgendosi al suo amico dice: "chiedi al fratello di Amon, forse lui ne sa qualcosa."
Il suono della sveglia non lascia scampo...
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