Ancora un mese e poi il treno verrà distrutto.

(Fonte immagine qui)

3-6-2020

Apro gli occhi e mi trovo su un treno appena partito. All'inizio non me ne rendo conto ma poi i miei sensi e le mie percezioni ricominciano a fluire e capisco così che quello è il treno che come tutte le mattine mi porta a scuola. E' praticamente vuoto, almeno lo è la mia carrozza, vedo solo un paio di persone sedute dietro di me che saluto con un cenno.
Decido di restare in piedi, mi guardo intorno e vedo fuori dal finestrino che la direzione è quella giusta, mi sopraggiunge un pensiero però e mentre tasto la mia giacca e guardo nello zaino mi rendo conto di essermi dimenticata la mascherina di protezione (covid19) accidenti...
Improvvisamente alla mia sinistra, "appare" alla mia vista, seduta su un sedile, mia mamma che me ne porge una. Resto palesemente sorpresa di come abbia fatto ad essere li e non averla mai vista fino ad ora ma poi la ringrazio. 
Qualcosa è cambiato, il treno ha invertito la marcia. Vedo arrivare il capotreno, gli vado incontro per chiedere spiegazioni, lui mi risponde :"questo treno ha finito la sua corsa e sta tornando alla rimessa dove verrà distrutto". Rimango sconvolta da quelle parole, devo recuperare tutte le mie cose rimaste li negli anni, non voglio perderle, fanno parte dei miei ricordi e corro in fondo fino all'ultima carrozza dove c'è un sacco di materiale del più svariato genere in una cabina che sembra più una stanza con cassettiere e armadi. Il treno non ci metterà molto ad arrivare a Venezia devo sbrigarmi ma, più mi guardo intorno e metto via in borse improvvisate e scatoloni, più mi accorgo di cose che nemmeno ricordavo più di avere o di aver mai avuto! Per esempio dentro ad un armadietto trovo un intera collezione di modellini di aerei militari oppure una serie di scatole in legno una dentro l'altra come le matriosche dove in quella più piccola ci sono dei gioielli d'oro che avevo nascosto; sopra un armadio la struttura metallica di un attrezzo per fare ginnastica e tante, tante altre cose. Perfino io rimango sorpresa da quanto materiale c'è, e ci provo veramente a scegliere cosa tenere e cosa no ma la fretta non è una brava consigliera.
Non c'è tempo, tutto ha una sua importanza o potrebbe servirmi in futuro, scuoto la testa un po disperata ma poi arriva nuovamente il capotreno. Sorpreso mi chiede: "cosa ci fai ancora qui, se non ti sbrighi perdi il treno per andare a scuola", io vicina alla disperazione stavo cercando di capire come portar via tutta quella roba. "Senta ma quanto tempo ho prima che venga distrutto" chiedo e lui con un leggero sorriso mi risponde :"ci vorrà ancora un mese".

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