Ricomposizione dei pezzi.
13-6-2021
Un altro viaggio molto complesso e suddiviso in 3 parti:
1° parte: I ricordi cominciano quando apro gli occhi e vedo un luogo che non riconosco subito ma solo dopo aver eseguito alcuni strani esercizi di telecinesi (?). Ricordo solo pochi flash dove gioco con delle palline bianco/giallastre, le tengo tra le mani, le faccio rimbalzare tra loro e con la forza della volontà le faccio vorticare verso l'alto ed è in quel momento che mi rendo anche conto di essere in un sogno. Ora riconosco il luogo, un angolo al piano terra di casa mia, proprio sotto la finestra della camera da letto ma c'è qualcosa di diverso, il piazzale adibito a parcheggio ora è molto più grande e la colonna di sostegno della terrazza è quadrata e non tonda. Ci sono diverse persone che passeggiano in varie direzioni, nessuno guarda dalla mia parte. Decido di incamminarmi verso il centro del piazzale dopo una breve conversazione con un conoscente e quando mi fermo ad osservarmi intorno sono quasi certa di riconoscere una persona. Acuisco la vista: è un ragazzo adolescente, porta una divisa scolastica (?) blu scura (o nera) come il compagno con cui sta conversando. Noto dei bottoni e cordini dorati, un cappello di tipo militare sempre con abbellimenti dorati. Lui è alto, capelli mori e corti, fisico normale. Sono certa di conoscerlo e comincio a fissarlo. Quando improvvisamente si gira sembra quasi che si sia accorto di me visto lo strano sguardo che mi rimanda. Chiude la conversazione e si incammina con l'amico nella mia direzione. Nella mia mente sono sicura di avergli chiesto se ci conoscevamo ma non sono certa di averlo fatto a voce alta, in ogni caso quando mi passa vicino i suoi occhi dal colore scuro (non sono certa del colore visto che erano molto assottigliati) si soffermano sui miei, si toglie il cappello e dice: "Il cervello delle signorine non deve mai sbagliare." e se ne va. Il suo tono è senza accenti o toni, non riesco ad interpretarlo. Lo guardo andarsene con un enorme punto di domanda stampato in faccia.
2°parte: E' completamente buio. Improvvisamente una mano bluastra con lunghe unghie appuntite afferra il mio polso sinistro e comincia a stringere. La vedo bene e sento che stringe forte, il suo tocco è molto fresco. Ho paura e mi sveglio.
3° parte: Ambiente sconosciuto premontano. Sto cercando la mia auto e quando arrivo dove l'avevo parcheggiata non la trovo più. Un po' nel panico continuo a premere il bottone del telecomando cercandola ma ogni volta che lo faccio nella mia testa appare sempre la stessa scena: la serratura di un auto (non la mia) che si apre e si chiude. Capisco quindi che devono averla rubata e disassemblata. In quell'istante mi assale la paura e, come se mi spostassi senza muovermi (teletrasporto), appaio di fronte a due persone sedute ad un tavolo in un locale. Le riconosco immediatamente come quelle che hanno un pezzo della mia auto. Le accuso con consapevolezza tale da farli sentire in colpa immediatamente cominciando così a scusarsi. Cerco poi gli altri pezzi e finisco a tavola con alcuni dei miei parenti più stretti. Non li vedo tutti perché sono in piedi e sto praticamente accusando uno di loro che tratta ricambi auto della sua incompetenza e/o eventuale coinvolgimento.
Commenti
Posta un commento