Il trionfo del Re.
Epoca 1800 circa.
Ricordo solo la parte finale:
Mi trovo in un castello attualmente attaccato da un gruppo di persone che mi ricordano dei pirati. La scena si apre con me che scappo verso la parte più alta dell'edificio attraverso una stretta scalinata di pietra e mi chiudo una porta alle spalle. Le immagini si focalizzano su di me che cerco di girare la chiave ma la paura mi fa tremare la mano fino a che, sentendo rumori provenire dalle scale, mi concentro e dico: "devi solo girarla!". La mia mano fa quello che gli dico e con un clic la serratura si chiude. Nel piano superiore non ci sono solo io ma anche alcune donne che si erano rifugiate li prima di me. Cerchiamo di calmarci a vicenda perché sappiamo che presto arriverà la guardia reale. Nel frattempo occupo il mio tempo a fare pulizia tra i vasi e i recipienti posati su delle mensole, alcune piante sono morte per assenza di acqua, altri invece hanno fiori dai colori ancora vividi, uno in particolare di un bel rosso corallo. Un flash mi mostra una stanza in legno illuminata solo con delle candele, sembra proprio di essere in un galeone; vedo un gruppetto di persone che tace sommesso mentre una donna vestita di nero dai capelli biondi, corti e ondulati urla alla ciurma la sua rabbia per aver mancato il suo bersaglio. Ritorno in me. Non so da chi, ma viene presa la decisione di andare nella terrazza superiore, apriamo la porta verso le stanze reali. La scena passa ad una visione dall'alto: 3 cavalli bianchi con 3 cavalieri sopra, uno di fianco all'altro, bellissimi e vestiti con armature dorate. Focalizzo per osservare i particolari: il cavallo centrale è un unicorno guidato dal Re, è più grande degli altri (cavallo e cavaliere hanno dimensioni maggiori), tiene sulla mano destra una lunga lancia decorata, la sua armatura è un'opera d'arte, non eccessivamente coprente e incredibilmente bella. I due cavalli ai suoi fianchi sono pegasi, più piccoli e guidati da cavalieri anch'essi bellissimi, più piccoli e vestiti con armature d'oro bellissime. Il tutto illuminato dai riflessi solari quasi accecanti, come fossi in una dimensione differente, luminosa e trionfante.
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