La città specchio.

14-11-2022

 Mi trovo per lavoro, insieme ad una cara amica, in una piccola cittadina molto carina completamente costruita in mattoni di pietra grigia con lastricato a terra, fioriere colorate, sedie e ombrelloni molto eleganti abbelliscono piccoli angoli nascosti. E' una bella giornata soleggiata. Stiamo camminando quando da un sottoportico sbuca fuori il mio compagno astrale e la situazione mi coglie così di sorpresa che quasi cado a terra. Molto felice dell'incontro lo saluto e prendo il cellulare per farci una foto quando la sua assistente me lo prende di mano in malo modo. Mentre se ne stanno andando un operatore della troupe sulla sessantina si gira verso di me dicendomi: "novella Borgia".

C.S.: sono in auto, la strada è ampia ed è una giornata di sole, mi guardo intorno per capire dove mi trovo e noto che a sinistra c'è una lunga fila di alti cipressi con delle piccole strutture in pietra dentro ad un giardino, mi viene in mente un cimitero, mentre a destra vedo delle alte fabbriche con camini fumanti ingrigite e sporche. Di fronte a me, in lontananza, vedo una sorta di grande fontana. Sono costretta a fermare l'auto quando, arrivata, mi accorgo che la strada finisce e comincia un ponte pedonale. Solo in quel momento mi rendo conto che c'è un canale d'acqua circolare che gira tutto intorno alla fontana e mi viene in mente che anche la cittadina di prima era tutta semicircolare e con canali e ponti, esclusivamente pedonale. Mi appare nella mente una mappa della città fatta a centri concentrici suddivisa a metà: una parte gradevole alla vista e vivibile e l'altra metà usata solo per lavoro e morte.

Non so per quale motivo ma l'ho chiamata città specchio.

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