L'uomo , la tigre e la ricercatrice.


5-7-2014

Apro gli occhi e mi trovo in un luogo imprecisato di montagna. La roccia è color grigio-argento con tracce di neve dai lineamenti lisci come se fosse stata modellata a mano. Sono seduta a terra e mi soffermo ad osservare con curiosità qualcosa sporgere dalla roccia, come se qualcosa di estraneo fosse fuso al suo interno. 
Sono comignoli, alcuni stanno fumando e non molto lontano scorgo anche dei tetti. 
Insieme a me un uomo che non conosco e il mio compagno.
Sono seduta di fronte all'uomo, dimostra un età tra i 50 e 60 anni di aspetto umano e con espressione bonaria, guance rosse paffutelle e sorriso genuino. Il mio compagno è in disparte.
In questo momento sono presente con la mia coscienza e più mi concentro più la realtà diventa nitida e i colori più vividi. L'uomo è sempre sorridente e amichevole mentre parliamo. 
Mi giro, sento una presenza, è dietro di me e sta arrivando.
Una grossa massa scura dalle forme di un felino, avanza lentamente.
 Quando mi è di fianco mi sento irrigidire ma non mollo e rimango li. 
Va direttamente dall'uomo che non si è spostato e che la accoglie come una cara vecchia amica e mentre io li guardo imbambolata, mi ritrovo ad essere molto desiderosa di accarezzarla.
Chiedo quindi se sia possibile. 
Lei è davvero molto grande, il suo manto è tigrato lucido, dai colori vivaci, aggraziata ma feroce. 
L'uomo acconsente e lei viene da me mettendo le sue zampe anteriori sopra le mie spalle facendomi stendere sul pavimento. 
Prendo la sua testa tra le mani e la avvicino alla mia...è enorme.
Lei rimane ferma e mentre mi osserva, io faccio la stessa cosa sino a che non si lascia andare e io posso coccolarla. L'uomo mi rivolge la parola : " Sai da dove vieni tu? Da C........n dell 'Umbra".
Lo osservo con aria incuriosita e corrucciata perchè non avevo mai sentito nominare quel luogo.
 In quel momento mi concentro e mi ripeto più volte il nome visualizzando una intensa luce verde, come il mio cristallo di ossidiana. Voglio poterlo ricordare anche da sveglia.

C.S.: Ora ci stiamo spostando verso sinistra dove vedo una donna con un camice bianco seduta su uno sgabello ed è intenta a mescolare qualcosa che non vedo perché di spalle. Improvvisamente i colori cominciano a tremolare e diventare contrari...sento che sto perdendo il collegamento. Mi concentro e riesco con uno sforzo a mantenermi sulla frequenza. L'uomo di fronte a me con aria paterna mi dice: "Questa volta ti ho portato io ma la prossima dovrai farlo da sola".
Per sicurezza mi lascia un lungo numero di telefono e una mail. (numeri e alfabeto occidentale). Ora posso vedere la donna in volto, le sue sembianze sono di una mia attuale conoscente e all'apparenza sembra una ricercatrice. La osservo mentre mescola una sostanza bianca in un basso raccoglitore in vetro, curiosa mi avvicino per guardare meglio e noto che la sostanza ha delle minuscole lettere (alfabeto occidentale), le chiedo  cosa stia facendo e lei mi risponde così:
 " Il genere umano oramai non ha più nulla da sperimentare
La fisso con aria stranita, in quel momento non riuscivo a capire a cosa si riferiva...

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