Il rituale del trasferimento di spirito.


18 ottobre 2013

Guardo fuori dalla finestra di casa (assomiglia a quella dove sono cresciuta) e vedo centinaia di corvi neri in cielo che volano da destra verso sinistra, (da nord verso sud) c’è qualcuno che li sta chiamando. Voglio fare amicizia con loro così ne chiamo uno che letteralmente si forma tra le mie braccia, è immobile e tutto arruffato con le zampe verso l'alto, come se lo stessi cullando.
Gli parlo con dolcezza per fargli capire che voglio essere sua amica. Mi presento con il mio nuovo nome, la prima volta lo sbaglio ma me ne accorgo e lo correggo subito. 

C.S.: Sono seduta in terrazza (stessa casa) in compagnia di altre persone tra cui una ragazza che conosco abbastanza bene e che non abita qui vicino. Portiamo tutti delle tuniche nere con un grande cappuccio sulla testa. La mia amica deve officiare un rituale, il corvo è con noi e dobbiamo trasferire il suo spirito in un corpo umano qualcosa però ci disturba, i rumori provengono dal salotto.
Mi alzo infastidita ed entro. Vedo 2 donne che urlano nella nostra direzione perchè secondo loro siamo blasfemi ed eretici. Comincio ad arrabbiarmi, non mi piace essere disturbata mentre faccio rituali, così prendo una delle due e noto che con sé ha un rotolo di pergamena, la sbatto contro la parete vicino alla portafinestra che da sulla terrazza (alla mia destra) e con la coda dell’occhio guardo cadere un fulmine dove eravamo seduti prima. 
La mia attenzione ritorna alla donna ancora bloccata e con voce molto alterata le dico che non avrebbe dovuto mai più intromettersi in queste faccende e che non doveva mai più farsi rivedere altrimenti l’avrei uccisa.

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