La profezia.



20-6-2004

E' un giorno dedicato ad una parata militare o ad una festa nazionale, tantissima gente affolla le strade di una città imprecisata. Con il gruppo proseguiamo verso un sito mitologico della città ovvero, una profonda caverna che cela al suo interno qualcosa di molto antico.
Entro per seconda ma prima di continuare osservo intorno a me: per andare avanti bisogna affrontare una scala a gomito che costeggia un precipizio senza parapetto. Faccio i primi gradini ma, una volta arrivata alla curva, guardo giù e cado a terra.
Seduto nell'angolo c'è un uomo che mi sostiene, mi aiuta a continuare (lo identifico come una persona che conosco realmente) e mi da qualche consiglio per oltrepassare l'ostacolo. Ora posso riprendere le scale che sono in discesa e arrivano all'ingresso della caverna vera e propria. 
E' tutto buio ma all'ingresso riesco a leggere una targa con la storia della caverna:
 "scoperta 3000 anni fa (A.C.X D.C. scritta in latino e non sono sicura sia esatto ciò che ho riportato) nel suo interno si ritiene ci sia un grande masso dove è stato intrappolato un demone che ogni 300 anni si risveglia. Se una persona particolare lo tocca lui parlerà".
 Decisa mi addentro, è molto buio e non ci sono ne luci d'emergenza ne pile, nulla. Avanzo comunque e arrivo al gigantesco masso ovale. Ovviamente non resisto e lo tocco. Un terremoto invade la caverna e la parte superiore dell'uovo si gira verso la mia direzione. Assume la forma di un volto che somiglia alle maschere da guerra giapponesi, è altissimo quindi non vedo bene i particolari. La sua voce al contrario la sento benissimo ed è profondissima. Parla in latino e solo alcune cose riesco a tradurle. Si pronuncia in merito ad una guerra che esploderà l'anno prossimo (non so esattamente di che anno parla) e continua mettendomi in guardia dal mio fratellastro perchè tenterà di farmi qualcosa (non ricordo). Lo ascolto per tutto il suo lungo discorso e alla fine vado via cercando di avanzare inoltrandomi nella caverna ma è troppo buio e non vedendo nulla, quasi non vedo come tonare indietro. Urlo per capire se qualcuno mi può sentire e una porta si apre, l'ingresso da dove il guardiano di turno mi aiuta ad uscire. 
La paura del buio mi ha fatto andare il cuore alle stelle! Risalgo le scale dell'andata ma questa volta, nell'angolo senza avere paura, guardo oltre e vedo che la parata in città è già iniziata. Una folla enorme, militari e cittadini si fondono. Scorgo però che tra loro ci sono delle persone vestite di nero con copricapo come quelli arabi (stoffa avvolta sulla testa con un lembo lasciato libero che scende di lato). Scendo di corsa, devo assolutamente comunicare al gruppo ciò che mi è successo. Riesco ad avvicinarmi a fatica arrivando in un luogo con delle carrozze senza il tettuccio, saluto come se ci conoscessimo (non c'è il mio gruppo) e salgo su uno dei carri. Mentre attraversiamo la parata comprendo che ci sono delle persone che mi conoscono e che mi stavano aspettando quando improvvisamente mi accorgo che stiamo andando nella direzione contraria alla parata e in una strada sopraelevata. Praticamente ci sono la strada principale con tutta la gente che andava verso destra e la strada piccola sopraelevata che andava verso sinistra. I carri si muovono entrando in una grande galleria piena di gente. Ci fermiamo. Non scendo e comincio a spiegare ciò che mi è successo dentro la grande caverna, riporto ciò che mi ha detto il masso cercando di capire a cosa si stava riferendo. Quando arrivo alla profezia della guerra, una persona vicino a me dice così:
 "è logico che scoppierà, dopo quello che abbiamo fatto fin'ora".

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