In viaggio verso la città bianca.

(Image font: http://inovemondi.forumfree.it/?t=69752841)

8-12-2005

E' notte, mi trovo nella mia auto ferma ad un semaforo in attesa del verde. Di fronte a me avviene un incidente con un camion, trasporta un' auto che finisce in mezzo alla carreggiata. A rallentatore vedo la sterzata e il rovesciamento del rimorchio che finisce contro un altro mezzo che sopraggiuunge dalla direzione opposta alla mia. (quindi quella del camion)  
L'auto che si trova nel rimorchio inevitabilmente si rovescia causando grossi danni. 
Non so come, ma alcune schegge arrivano fino a me spaccando il parabrezza anteriore. Sconvolta dall'accaduto guardo sbigottita il conducente del camion che piano piano sposta verso il centro della carreggiata il veicolo incidentato. Faccio lo stesso portandomi in una strada laterale fuori dalla carreggiata. Devo ancora capire come e cosa sia successo che nel mio veicolo entra un uomo che ha parcheggiato dietro di me e dice di essere il conducente di un altro veicolo incidentato, lo guardo ancora esterrefatta domandandomi cosa sta facendo ma sopratutto, dove sia finito il camionista? E le pratiche assicurative? Lo sconosciuto mi guarda e dice: "se n'è andato" e questa cosa mi fa incazzare! Chi me li paga i danni ora? 

Cambio scena:
Sono sola ora nella mia auto e ricordo che ci siamo dati un appuntamento in un determinato luogo, ma con chi ho l'appuntamento? (forse con lo sconosciuto di prima?) 
E' giorno, la persona mi chiede di seguirla, osservo città a me sconosciute mentre percorriamo la strada poi un ricordo fisso (e non ne conosco il motivo) di lui che prende la guida del mio veicolo e mentre viaggiamo in direzione ignota mi parla raccontandomi alcune cose personali credo perchè la sensazione è che stiamo diventando amici. Ogni volta che l'auto si ferma il modello cambia. La prima versione è una Ford Ka (Ford in inglese significa Guado ovvero l'attraversamento di un fiume compiuto toccandone il fondo, senza doversi mantenere a galla. Ka: Anima) di colore verde scuro, poi un altro modello nero e infine un vecchio modello,  di cui non vedo il colore. Ci fermiamo e scendiamo. Mentre passeggio per osservare meglio questa città, meta finale del lungo viaggio in compagnia di questo sconosciuto guidatore noto che le costruzioni sono tutte in pietra bianca, una straordinaria strada lastricata e sulla destra due colonne che invitano ad entrare nella grandissima piazza completamente bianca. Non c'è praticamente nessuno oltre a noi, ci fermiamo anche se non ne conosco il motivo ma il tutto è davvero molto bello. La sensazione è di essere tornata indietro nel tempo. Osservo alcuni particolari della città senza allontanarmi troppo dall'auto ( o dal punto in cui ci siamo fermati, non ricordo bene).

Cambio scena:
Di nuovo in auto e ancora lui alla guida, questa volta l'auto si trasforma mentre siamo al suo interno diventando una vecchia Alfa Romeo (Alpha: lettera A, corrisponde anche al numero 1, deriva dall'antico egizio corrispondente alla testa di bue, Romeo: romano d'oriente, impero bizantino) anni '40 rossa lucente, rimango molto sorpresa.  Stiamo ritornando alla città bianca che ora brulica di gente in festa, forse una festa di paese e mentre stiamo percorrendo molto lentamente a causa della folla alcuni bambini felici guardano dentro l'auto come se non ne avessero mai vista una così cercando di toccarla. Parcheggiamo nello stesso punto di prima che ora sembra impossibile riconoscere. Gente ovunque, tutti mascherati come a carnevale, tutti differenti ma con abiti della stessa epoca circa 1700/1800 d.c. veneziano. Il mio nuovo amico mi "trascina" fuori dall'auto cosa che io non voglio. Insistente, accetto. Ora posso vedere il suo abito da nobile veneziano accorgendomi che anche io ne indosso uno  bellissimo di color rosso. La gente guarda e applaude i ballerini nella grande piazza, la musica assomiglia a quella del valzer e il mio cavaliere senza preavviso mi trascina in mezzo per partecipare. Ovviamente cerco di fermarlo perchè non so ballarlo senza esito positivo, così mi arrendo alla sua volontà prendo la sua mano posizionandomi ma una volta partita, con mia sorpresa capisco che anche lui non sa ballare e glielo faccio notare. Forse spinto dalla folla viene trascinato da un altra parte afferrandomi le mani in cerca di un ancoraggio per non cadere, quasi mi trascina con lui. Nei rumori di sottofondo sento molte persone che ridono ma ad una festa questo è normale, non sono rivolte a me. Ci ritroviamo di nuovo a terra (qui probabilmente manca un pezzo, eravamo in alto?) a camminare verso l' auto che nel frattempo è tornata ad essere la mia, compreso il vetro rotto dall'incidente con il camion. Seduto sopra il cofano che sta armeggiando con il cristallo rotto c'è un ragazzo a cui urlo: "togliti immediatamente! non la devi assolutamente toccare!" Quando arriviamo nei pressi senza alzare la testa dice: "...sono pericolosi questi pezzi..." tenendo un frammento di vetro in mano. In quel momento si volge verso di me e riconosco un mio carissimo amico (reale) mentre con espressione seria continua a staccare pezzi dal parabrezza. Lo saluto, sono molto sorpresa di trovarlo li e chiedo cosa ci faccia in quel posto dato che non portava la  maschera come gli altri (non è per la festa penso...) e sempre con aria seria e greve mi dice una cosa forse inerente proprio alle persone della festa. Improvvisamente un rumore sordo proveniente dal muro dietro di lui blocca tutto.
Il muro esplode con forza e la locomotiva di un treno impazzito appare di fronte a noi investendo in pieno lui e l'auto. Sono scioccata e sconvolta per la seconda perdita in questo sogno (altro pezzo mancante) e per l'affetto che provo verso di lui sento un tonfo al cuore. 
La scena è così forte che improvvisamente non vedo più nulla, il corpo comincia a tremare svegliandomi impaurita completamente irrigidita e con tutte le estremità tremanti. Avrei voluto che esplodesse qualcosa (non so a cosa faccio riferimento).

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