Questo è tutto ciò che rimane della Luna.

(Fonte immagine qui)

16-3-2012

Mi trovo in un piccolo ambiente chiuso e buio, sento di essere seduta ad un tavolo, mi da l'impressione di essere una postazione di lavoro, purtroppo riesco a vedere solamente i contorni di una console. 
C'è una grande vetrata di fronte a me e fuori è molto buio, vedo inoltre una sorta di specchio o schermo retrovisore di piccole dimensioni che cattura la mia attenzione.
Come fossi poco più in alto della stazione spaziale, riesco a vedere bene la Terra per la precisione il Polo Nord con parte dell'Europa, riporto lo sguardo a nord e con sorpresa non vedo più il Polo ma un enorme foro dove tutta l'acqua degli oceani sta confluendo, è una scena orribile.

C.S.: Improvvisamente mi trovo all'aperto, in una città, dietro di me un ponte per una strada sopraelevata completamente fatto di cemento, c'è molto silenzio e il mio compagno è vicino, osservo il cielo plumbeo che sta diventando nero oltre il ponte, sento montare la paura.
Abbraccio il mio compagno mentre guardo in direzione della tempesta e sappiamo bene che cosa sta per succedere, è finita, la Terra sta per esplodere. In quel momento sento rassegnazione.
Mi metto a pregare, a pregare che loro ci vengano a prendere perché non volevo finisse così. Ci ripariamo sotto al ponte e poco dopo vedo arrivare qualcosa che luccica, sembrano due occhi luminosi, vedo una vaga silhouette umanoide. Troppo buio per poter vedere altro. Mi rivolgo alla creatura pregandola di portarci via, non volevamo morire così e lei mentalmente mi dice: "Solo i bambini verranno presi perché più facili da gestire psicologicamente, capiranno e si adatteranno alla nuova vita senza problemi
(Queste creature hanno già raccolto tutti i campioni di forme viventi sulla Terra)
Gli rispondo: "No. anche noi potremmo farcela, ci adatteremo in qualche modo e ci riusciremo!"
All'improvviso ci ritroviamo in uno spazio senza luce, lontani dalla Terra che ora è solo una pallina nel buio più profondo.Un finestrino di fronte mi da modo di osservare gli ultimi istanti prima che il nostro meraviglioso pianeta andasse in frantumi. 
Piango alla terribile vista, sento la disperazione insinuarsi mano a mano che osservo e poi, la mia attenzione si sposta alla mano mentre stringe qualcosa, la apro lentamente, fitte allo stomaco mi fanno continuare a piangere nella consapevolezza di ciò che era accaduto e di ciò che stavo guardando: alcune sfere di differenti diametro composte da roccia che brillavano alla fioca luce circostante, sembrano dei piccoli pianeti. Una voce nella mia testa dice: "queste sono tutto ciò che rimane della Luna".

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