Il guardiano Io.


27-1-2019

L'unica cosa che ricordo bene di stanotte è l'ultima scena: devo tornare a casa, con me c'è mia madre che mi propone, prima di prendere il treno, di mangiare un.gelato. Acconsento e ci dirigiamo verso un palazzo vecchio direi stile ottocento di pietra grigia. Apro il portone e attraverso un grande androne parzialmente arredato. Al centro scorgo una mezza colonna e un grosso gatto bianco-nero sdraiato. Appena lo vedo mi avvicino: i suoi occhi sono gialli e molto grandi, mi guarda alza la zampa portandola verso di lui e sento nella mia testa "Io". Comprendo che si sta presentando così faccio lo stesso, ripeto il gesto con la mia mano e mentalmente comunico il mio nome.
Qualche secondo di sguardi e con un cenno di consenso mi allontano.

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