Appuntamento ai palazzi.

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16-4-2020

Premessa: prima di addormentarmi faccio una precisa richiesta, quella di poter recuperare i ricordi millenari della mia anima in modo da non dovermi più trovare in situazioni assurde come spesso capita ultimamente.

Durante la notte mi sveglio improvvisamente per l'arrivo di una cimice sul mio cuscino. La sento atterrare con un bel "stok" senza il solito rumore che fa mentre vola che già si sente quando è giorno figuriamoci nel silenzio della notte. Considerando che ho anche il sonno leggero. 

Accendo la luce muovendomi piano, è li in bella mostra sul cuscino rosso a pochi centimetri da quella che era la posizione della mia faccia qualche secondo prima. La prendo con delicatezza, anche se non sono ancora del tutto sveglia e mi alzo. Apro la mano per assicurarmi che sia ancora li anche se, con il senno di poi non aveva molto senso visto che la mano non l'avevo aperta, guardo e l'insetto non c'è più! Ma come? Da dove è uscito? Certo sarò anche stata intontita dal brusco risveglio ma sono certa al 100% di aver tenuto la mano chiusa inoltre non l'ho sentito volare, non l'ho sentito cadere e non era da nessuna parte. Alzo le coperte, il cuscino, guardo per terra niente...ok sarà stata un allucinazione penso...non c'era altra spiegazione. Mi rimetto a letto senza pensarci più, guardo l'ora e vedo le 4.00 in punto. Curioso penso... Ps. non è più apparso ne si è più sentito volare.

Mi addormento e il sogno che faccio dopo è incredibile dal punto di vista personale non tanto per lo svolgimento dei fatti. 

In sostanza fa il suo ritorno il mio compagno astrale con cui ho un passato di diversi anni e molte esperienze bellissime. 

Finalmente possiamo stare insieme e ricordo che passiamo molto tempo a parlare, a passeggiare ed è proprio lui con quei suoi occhi azzurri profondi come il mare, il suo sorriso...sono così felice...

Di tutto quello che ricordo sono queste sono le uniche parole: "ci vediamo tra un anno o ci vediamo per un anno ogni notte alle 3.00, appuntamento ai palazzi" non stavo più nella pelle dall'emozione.