Rinascita


18-4-2020

Insieme al mio maestro che in questo viaggio ha una certa età e capelli medio lunghi bianchissimi, sto andando velocemente a palazzo perchè mi è giunta la notizia che il mio grande amico fraterno è in fin di vita. 
Quando arrivo nella grandissima sala c'è molta gente, non presto molta attenzione ma credo che le vesti siano un mix tra Egitto e Grecia, diversi colori anche forti. La sala è quasi completamente d'oro, la alte colonne anch'esse dorate sono panciute al centro e mi ricordano quelle egizie, hanno geroglifici incisi. Di fonte a me un lettino, tipo sofà, il mio grande amico è disteso immobile. Schiena e testa sorretti da grossi cuscini finemente lavorati. Io e il maestro siamo li di fronte a lui, non ha più riaperto gli occhi, purtroppo non siamo arrivati in tempo. Il maestro mi porge la spada fiammeggiante dicendomi che ora è mia, mettendomi al collo una sorta di lunga pergamena di quello che sembra lino bianco.
Sono sopraffatta dalla tristezza, il mio grande amico se n'è andato e non ho potuto nemmeno dirgli le mie ultime parole. Mi avvicino a lui inginocchiandomi per potergli stare più vicino. E' un bel ragazzo, capelli corti neri, una sottile tiara d'oro gli cinge la testa, credo terminasse al centro della linea della testa con una appendice verticale, forse un serpente ma non ne sono certa. Una veste bianca di fattura antica, mix come ho detto prima di varie epoche. Un sandalo marrone scuro ai piedi e una cintura in coordinato. Piango per lui mentre appoggio le mie mani sulle sue e il mio volto si avvicina al suo in segno di fratellanza. 
Qualche momento dopo i suoi occhi chiusi hanno un leggero movimento, un altro! Sorpresa mi allontano leggermente per osservare meglio. Improvvisamente apre gli occhi lentamente mentre un bagliore bianco che arriva dal petto dove tenevo le sue mani esplode. "Incredibile!! E' vivo, è vivo" urlo alla gente, "un medico presto!" mentre lo guardo negli occhi riprende lentamente vita e mi sussurra qualcosa che capisco male, me lo faccio ripetere ma ancora non capisco bene mi sembra abbia detto "finici" (che potrebbe essere Fenici o Fenice a questo punto) 
Mi alzo e mi allontano per far passare il medico. Il mio maestro, visibilmente contento, è sempre vicino a me.
"Ora questa torna al suo proprietario" dico al maestro prendendo il papiro e porgendoglielo perchè lo restituisse riuscendo così a notare che era un papiro egizio completamente scritto in oro e marrone scuro con diversi geroglifici e non vorrei sbagliarmi ma credo ci fosse una sorta di teca con due sacerdoti ai lati.  

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