In profondità.

(Foto di Harmony Lawrence da Pixabay)

11-11-2020

Mi trovo nell'appartamento in cui ho vissuto dalla mia nascita fino ai 16 anni circa. Come sempre nei miei sogni le case sono leggermente diverse, le misure non corrispondono e nemmeno certi particolari ma so che è lui e c’è molta oscurità. Fuori è notte fonda, decido di fare il giro delle stanze per chiudere i balconi.  Giunta quasi alla fine del giro vengo distratta da qualcosa, un’immagine fuori contesto:  mi trovo nel giardino di una villetta, sono seduta  sull'erba antistante l’ingresso e tra le mie braccia c’è un ragazzo che riconosco come un attore di un telefilm che mi piaceva molto.  Lo chiamerò S. (non è la prima volta che lo sogno) E’ disteso con il volto girato verso di me, c’è un alone di grande tristezza nei suoi occhi, l’atmosfera è greve. Lui sposta il braccio destro verso il mio dandomi  la parte interiore del polso lasciandolo cadere senza forze, come se stesse morendo. In quel momento sento davvero molta tristezza . Gli prendo prendendo la mano e pronuncio queste parole: “ti ho amato tantissimo, davvero…” con voce molto profonda e consapevole. Nel frattempo l’inquadratura dell’immagine si ampia e riesco a scorgere poco più avanti in piedi, di spalle alla luce di ingresso della casa, quello che nella serie televisiva era suo fratello. Per un attimo mi si stringe il cuore visto che con questa persona ho avuto molti trascorsi in diversi sogni e per più anni. Io lo considero il mio compagno astrale. Sta osservando la scena senza muoversi o dire nulla, come fosse un osservatore silenzioso. Nel momento in cui comprendo che sto lasciando definitivamente il fratello sento qualcosa di molto strano all'altezza degli occhi, proprio all'attaccamento superiore del naso: sembra che qualcuno stia succhiando via con forza qualcosa e mentre inizialmente cerco di comprendere, successivamente la cosa comincia ad infastidirmi fino a che non cerco di togliermelo di dosso scoprendo che è proprio S. che con la sua bocca stava risucchiando energia da me prima che me ne andassi. Non voleva staccarsi e come ultimo gesto si è letteralmente attaccato mostrandomi la sua vera natura. Riesco a toglierlo con forza allontanandolo. La visione sfuma ritornando nell'appartamento. Mi giro alla mia destra di quasi di 90° e al posto di vedere il muro del corridoio la visione si apre su di una stradina vicino a casa, sempre di notte, come fosse la continuazione del sogno prima dell’interruzione. E’ molto buio e l’unica fonte di luce che vedo proviene dall'edificio dove si trovava la mia vecchia casa. E’ parzialmente nascosto da una collinetta artificiale e posso scorgere che i suoi alberi sono ormai cresciuti. (quando ci abitavo erano stati appena piantati). Sono ancora seduta, mi alzo e decido di andare verso l’edificio ma non riesco a fare molti passi, improvvisamente il silenzio è interrotto da alcuni rumori che provengono dalla collina. Un cane di media taglia, somigliante a quelli che usano i cacciatori, sbuca fuori dal buio e comincia ad abbaiare mentre corre velocemente verso di me, sento che è a guardia del luogo e la sua foga  mi impaurisce. Quando mi è molto vicino prendo paura e grido svegliandomi.

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Loosh.

L'energia canalizzata.

L'angelo in bianco senza testa.