Incontri ravvicinati.


25-2-2021

Sogno lucido e consapevole. 

Mi alzo, dalla camera vado verso il soggiorno e poi verso l'ingresso, come per uscire di casa (come il sogno lucido precedente). Quando oltrepasso la televisione e il muro, la memoria visiva mi manda un impulso mostrandomi ciò che "non ho visto" di fronte alla tv. Mi arriva l'immagine di un alieno molto alto e sottile, colore verde, con occhi grandi neri a mandorla che sta fissando il muro (? o sta aspettando) ed è immobile. Nel momento in cui mi rendo conto di ciò (impulso visivo) in qualche modo anche lui si deve essere reso conto che l'ho fatto perchè nel momento in cui mi giro per tornare indietro, lui si sporge per guardare nella mia direzione. Che situazione comica, lo prendo in simpatia perchè la sua reazione è genuina. Non si avvicina a me ma fa un gesto, come ad indicarmi di girarmi.


Quando mi volto verso la porta d'ingresso una figura molto alta, sottile e nera sta per uscire, sono in penombra non ho grande visuale ma riesco a capire che ha la testa triangolare, più di 2 braccia e dei riflessi bronzei. Quando la creatura si accorge della mia presenza e del fatto che l'ho vista si gira avvicinandosi per un momento a me, confermando quindi la descrizione e aggiungendo che le braccia erano 6, le gambe non sono riuscita a vederle benissimo, quasi sicuramente 2. Gli occhi erano molto laterali e molto angolati (vd disegno) a mandorla e completamente neri. 


Quello che mi arriva da lui è austerità, comando, capo missione.
Continuo a fissarlo con stupore e quando si gira per andarsene mi metto in ginocchio pregandolo perchè mi portasse con lui. Dopo questa richiesta mi alzo, lui apre le 3 paia di braccia, mi cinge il corpo  e buio.
Mi risveglio in una stanza ampia e molto accogliente. Sembra proprio il soggiorno di un appartamento ben arredato, colori caldi, mobili color miele, accessori e suppellettili di diverso tipo, alcuni natalizi di ottima fattura sul grande tavolo di vetro spesso e color brunito che saggio con la mano per rendermi conto di essere per davvero li. Tutto ciò che faccio, penso e dico è pienamente consapevole del fatto che sono stata portata da qualche parte e che in quel momento sono in compagnia di altre persone che sanno quanto me. Di fianco a me, seduta su di un divano chiaro, una donna dai capelli lunghi lisci neri, forse sudamericana, dietro di me un uomo che vedo solo di sfuggita con capelli corti castani, un po' in disparte in penombra una coppia di mezza età e un/a trans dai capelli lunghi raccolti biondi ben vestito/a. Dopo aver esplorato un po' in giro dalle scale di fronte a noi, attraversa velocemente il soggiorno una figura molto alta, snella e vestita come un artista romantico dei primi '900 in inverno, porta una lunghissima treccia bionda e un baschetto in tinta con il cappotto, stretto al petto sembra avere dei quaderni e e delle lunghi pennelli. Tutti lo guardiamo con curiosità e ammirazione vista la sua aliena bellezza. Veloce, come è entrato se ne esce. Tutti i presenti si guardano incuriositi. Provo a parlare ma le lingue non coincidono, non ci capiamo. Parlo inizialmente con la sudamericana, chiedendole se sapeva l'italiano, lei mi risponde negativamente. Qualcosa cambia perchè ora, anche se lei parla nella sua lingua io posso capirla e risponderle con la mia. Comprendo così che in quello spazio la lingua differente non è più un problema. Mi giro e chiedo anche agli altri, la coppia si fa avanti, parla l'uomo dicendomi di essere belgi ma aggiunge di conoscere la lingua Lupo. Io so cos'è e gli rispondo: "ah romano" e lui annuisce. Sappiamo bene tutti ciò che ci è successo e dove siamo in quel momento e la cosa ci emoziona. Un altra figura simile a quella di prima appare dove era apparsa l'altra, cammina velocemente lungo la stanza e se ne esce senza dire nulla, anche questa bellissima, vestita grunge, lunghissimi capelli raccolti a dreadloks. E' sempre maschile ma molto delicato nei lineamenti, estremamente simile alla prima figura. Tutti lo guardiamo nuovamente molto incuriositi da questo atteggiamento ma il/la trans perde la testa per la loro bellezza e decide di andare a curiosare al piano di spora. Cerco di fermarla/lo ma inutilmente. Prende le scale e sparisce nel buio.
Sposto la visuale dalle scale e vedo l'uomo che di solito mi stava sempre alle spalle ora è inginocchiato di fronte ad un piccolo condizionatore portatile bianco, sta osservando qualcosa e quando ci avviciniamo tutti, lui ci mostra un simbolo nero disegnato dicendo: "loro è così che lavorano, usano i simboli nel nostro quotidiano".


Dopo qualche momento un altro ragazzo passa, questa volta vestito da professore anni '30, farfallino, giacca a quadretti dai toni beige e pizzetto. Sempre bellissimo ma leggermente più basso.
Questa volta i rimanenti della stanza cominciano a seguirlo. Io faccio per andare ma ricordo di dover prendere la mia borsa che avevo lasciato su un ripiano che ora è pieno di bottiglie vuote e bicchieri sporchi, come se ci fosse stata una festa. Riesco a trovarla a fatica perchè è stata rivestita da della plastica grigia chiara e quando la prendo vedo una scritta nera scritta a caratteri maiuscoli, la prima parola dovrebbe essere CERCA... poi il sogno sfuma improvvisamente nel buio e mi sveglio. In quel momento mi sento male per aver perso l'occasione incredibile in cui ero, per aver pensato alle cose materiali che nel sogno non servono e che mi hanno fatto uscire. 

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