4-4-4 il grande portale.

(Fonte immagine qui)

5-4-2020

Una notte un po tormentata visto il grande portale 4-4-4 e tutto il movimento energetico tra meditazioni collettive e quant'altro, comunque, raggiunto il silenzio mentale sono riuscita ad addormentarmi.
Vari sogni questa notte diversi tra loro, ricordo pochi frammenti o qualche flash di volti conosciuti in sogno pochi giorni prima che riconosco come miei familiari come ad esempio questo:

Di fronte a me una tavolata di persone fuori in terrazza. La casa non la ricordo come mia anche se ci abito. Guardando due ragazze che sembrano gemelle se non fosse per l'eta differente, riconosco in loro dei miei famigliari (anche se nella vita reale non esistono) e quando nel sogno comprendo questa similitudine, telepaticamente mi arriva un messaggio di cui ignoro la provenienza: "Sono due generazioni differenti clonate dai primi novecento". La questione non la comprendo appieno perchè mi manca lo scopo di tutto questo.
P.s. Link al sogno Il grande toro nero dove ho sognato la stessa cosa.

C.S.: Mi trovo in un locale dove si può ballare con una amica, ci stiamo divertendo.
Mi prendo un attimo per andare al bagno, quando tornando in pista, ritrovo un vecchio amico con il quale ho avuto delle pesanti divergenze ma che con il passare del tempo avevo perdonato.
L'uomo mi chiede scusa, credo non così direttamente, ma comunque ricordo che parliamo per un po confermandogli che tra noi non c'era più nessun problema perchè da parte mia verso di lui sua moglie era tutto passato.
Torno dalla mia amica, balliamo ancora un po poi decidiamo di tornare a casa. Prendiamo l'auto, ognuna la sua, è molto tardi e piove a dirotto con forti raffiche di vento. Il traffico è sostenuto per quell'ora ma lentamente riesco ad avviarmi sulla strada principale fino ad una rotonda che vedo essere presidiata dalla polizia. Quando arrivo allo svincolo un agente volontario con una torcia in mano mi fa cenno di svoltare a destra e telepaticamente mi avvisa che dovrò essere sottoposta a dei controlli.
Sospiro per la poca voglia di ritardare il mio rientro ma seguo le regole. Imbocco la curva e poco più avanti un altro volontario, questo lo riconosco. Mi fermo, abbasso il finestrino, ci salutiamo e lui mi dice: "purtroppo dobbiamo fare questi controlli, lo sai bene anche tu, ma le regole sono regole, non prendertela" sorridendo gli dico: "non ti preoccupare, lo so. Ciao"
Riaccendo l'auto e lentamente mi dirigo verso la pattuglia ferma poco più avanti.
Mi chiedono il passaporto e altri dati dopodiché mi lasciano andare.

C.S.: Mi trovo a passeggiare in una città che non riconosco. L'atmosfera è strana, c'è un silenzio innaturale eppure so che non è deserta pensando tra me. Mentre percorro il marciapiede noto che la strada principale è molto ampia e vuota, i palazzi sono alti direi fine ottocento stilisticamente parlando, tutti i toni sono sul grigio, è giorno si ma è come se ci fosse una nebbiolina che oscura il sole rendendo tutto più ovattato. Prima di arrivarci scorgo un uomo alla mia destra, appoggiato al muro di un edificio, è vestito come se fossimo nei primi del novecento color grigio chiaro, molto elegante e mi sta osservando mentre vado nella sua direzione. I nostri sguardi si incrociano rimanendo fissi uno sull'altro fino a che non gli sono praticamente di fronte. Capisco che da parte sua c'è sorpresa e una morbosa curiosità di sapere cosa ci facessi li. Lo oltrepasso e arrivo ad una piazza molto grande sviluppata in lunghezza e quando mi addentro, come fosse la grande navata di una chiesa, vedo delle panche in due distinte fila ma noto subito che non sono in legno bensì in pietra grigia e con dimensioni molto più grandi del normale. 
Mi avvicino per guardarle meglio: sembra arenaria, superficialmente burattata, la seduta sarà alta circa un metro e mezzo, di architettura pesante, squadrate e senza ornamenti. 
Noto anche delle grandi colonne della stessa fattezza. Colonne per cosa penso, visto che non c'è un tetto da sostenere...
Mi accorgo che sono completamente sola e più mi addentro più diventa buio come se veramente ci fosse un tetto sopra di me ma ad una altezza incalcolabile, è talmente nero che non si vede nulla. L'aria che si respira è solenne.

C.S.: Mi trovo dentro ad una hole enorme di un palazzo molto moderno. Vedo intorno a me molto movimento, ci sono tante persone che parlano tra loro, altre che camminano velocemente come se fossero tutti presi dal loro lavoro. Non comprendo bene cosa stia succedendo così decido di sedermi in una delle tante poltroncine vicino a me. Noto la sua fattura moderna, squadrata, bassa, similpelle marrone chiaro con struttura di acciaio cromato molto lucido. Decisamente comoda penso e mentre cerco di capire cosa ci faccio li, assorta nei miei pensieri, d'improvviso arriva un giovane ragazzo sui trent'anni che mi salta quasi in braccio e sorridendo mi porge dinnanzi agli occhi un cartellino dicendomi: "sei assunta! Da lunedi cominci a lavorare con noi!
Presa alla sprovvista rimango qualche secondo in silenzio osservando quel cartellino che ancora stava sventolando davanti alla mia faccia poi lo prendo e leggo che ci sono i miei dati e una mia piccola foto. 
Noto però che c'è un errore sulla città di provenienza e glielo faccio notare: "io non sono di Rosà",  "si saranno confusi, lo faccio correggere" mi risponde il ragazzo alzando le spalle facendomi capire che non ci saprebbe stato nessun problema.
In quel momento mi torna in mente il perchè non ricordassi di aver mai fatto domanda di lavorare in un luogo che non avevo mai visto, perchè avevo chiesto in svariate preghiere di trovare un lavoro che avesse a che fare con la creatività e l'arte, ma non avevo mai specificato dove. E questo l'avevo fatto sia nella vita reale che in sogno, cosa che ora da sveglia, non ricordo assolutamente.
Con una nuova consapevolezza guardo questa grande sala d'aspetto che si sviluppava soprattutto in altezza dove prende una meravigliosa luce dalle altissime pareti del palazzo praticamente fatte tutte in vetro. Fin'ora ero rivolta verso l'entrata, quindi mi giro e noto che alle mie spalle i vari piani hanno una balaustra che da sulla sala, tutto molto moderno ed elegante dai toni chiari del legno che era praticamente ovunque, alle grandi vetrate verticali sostenute da una struttura sottile scura fino alle finiture dei corrimano. Le persone che avevo visto prima tanto indaffarate, tutte elegantemente vestite, trasmettono energia, c'è molto fermento è tutto molto eccitante. Mi rivolgo nuovamente al ragazzo: "Accetto più che volentieri" e lui con un grande sorriso mi dice: "cominci lunedi prossimo". 
Nel sogno sono certa che sia lunedi mentre nella realtà è sabato. Quindi non so se si riferisca al lunedi 6 o 13 (lunedi dell'angelo).






Commenti

  1. Ecco dove avevo già visto la tavolata con i cloni http://kaerisirioc.blogspot.com/2017/04/il-grande-toro-nero.html?m=1

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